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Dopo sette anni di dibattiti, il Parlamento propone l’abolizione dell’imposizione del valore locativo. L’ASI si oppone, perché la riforma accentua la disparità di trattamento fiscale tra inquilini e proprietari. Il comitato dell’ASI Svizzera et le sue 20 sezioni cantonali hanno quindi deciso di rifiutare il progetto. La votazione si terrà il 28 settembre.

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L’art. 127 cpv. 2 della Costituzione federale garantisce la parità di trattamento fiscale tra inquilini e proprietari con lo stesso reddito e patrimonio. Tuttavia, nonostante sette anni di dibattiti, il Parlamento non è riuscito a trovare una variante equilibrata. “Se questa riforma venisse accettata alle urne, i proprietari continuerebbero a beneficiare di detrazioni fiscali a livello federale e cantonale, mentre il reddito e il suo relativo (il valore locativo) sarebbe esente dalle imposte”, afferma Carlo Sommaruga, presidente dell’ASI Svizzera. “Abbiamo sempre sostenuto che un cambiamento di sistema è accettabile solamente se tutte le deduzioni fiscali vengono abolite in modo definitivo.”

Una disuguaglianza crescente

Gli inquilini dedicano una fetta crescente del loro reddito per l'abitazione, mentre la spesa per l'abitazione dei proprietari di casa è diminuita. Ciò è confermato dall'indagine sui bilanci delle economie domestiche (2020-2021). “Se l’imposizione sul valore locativo venisse abolita oggi, il divario fiscale tra proprietari e inquilini si amplierebbe ulteriormente, perché la riforma comporterebbe ingenti perdite fiscali per la Confederazione e i Cantoni”, dichiara Michael Töngi, vicepresidente dell’ASI Svizzera. “E a pagarne il prezzo sarebbero soprattutto le economie domestiche a basso e medio reddito, in particolare gli inquilini”. Se la riforma venisse accettata, la situazione sarebbe neutrale solo al raggiungimento del 3% del tasso d’interesse medio pagato dai locatori. Questo scenario è irrealistico tenuto conto del contesto attuale e non si verificherebbe prima di 10-20 anni, considerando la durata delle ipoteche.
 
La revisione prevede la possibilità per i cantoni di introdurre un’imposta sulle residenze secondarie. Questa misura compenserebbe solo una piccola parte delle perdite fiscali e la sua introduzione a livello cantonale è più che incerta. L’ASI non può sostenere un regalo fiscale ai proprietari di residenze secondarie, ossia ai contribuenti che hanno una ricchezza maggiore rispetto all'inquilino medio.
 
L'ASI e le sue 20 sezioni si sono sempre opposte a una modifica del sistema che consoliderebbe una disparità di trattamento incostituzionale tra inquilini e proprietari. La riforma proposta non elimina definitivamente la possibilità di detrazioni. L’ASI non può quindi che respingere la variante presentata. 

Mer, 05/21/2025 - 13:21
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